La ferita chirurgica è una soluzione di continuo della cute e dei tessuti sottostanti provocata a scopo diagnostico e/o terapeutico con tecniche di asepsi.

Una ferita chirurgica può guarire per:
– prima intenzione: i margini della ferita sono mantenuti vicini da suture/graffette metalliche/colla biologica; la ferita guarisce in tempi rapidi con una cicatrice lineare;
– seconda intenzione: la ferita viene lasciata aperta perchè non è possibile accostarne i margini; impiega più tempo a guarire in quanto i tessuti mancanti devono essere rimpiazzati da nuove cellule e guarisce con una cicatrice più evidente e con una forma variabile;
– terza intenzione: nel caso in cui una ferita chirurgica suturata vada incontro ad infezione nel post-operatorio con necessità di riapertura della stessa che, in un secondo tempo, viene poi richiusa chirurgicamente.

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La medicazione della ferita chirurgica va eseguita qualora la medicazione dovesse essere sporca o con le tempistiche e le modalità indicate al momento della dimissione.
Prima di effettuare una qualsiasi manovra sulla ferita è fondamentale eseguire un’adeguata igiene delle mani (lavandole con acqua e sapone neutro avendo l’accortezza di frizionarne adeguatamente tutte le superfici o utilizzando la soluzione idro-alcolica) e/o indossare i guanti non sterili.
A questo punto sarà possibile rimuovere le medicazioni già presenti. Utilizzando delle garze sterili imbevute di soluzione antisettica (ad esempio Amukina Med 0,05% o analoghi) procedere alla pulizia delle ferite, tamponandole. Prima di riposizionare i nuovi cerotti a ricoprire tutte le ferite chirurgiche sarà necessario asciugare bene le ferite con una garza sterile nuova, in modo da permettere alla colla dei cerotti di aderire bene alla cute.